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Inflazione

14 Gen 2022 - Tutela del Patrimonio

Per tanto tempo non abbiamo sentito più questa parola, sembrava quasi scomparsa, ed invece… eccola riapparire, in un periodo particolare della nostra vita.

È stata la fine del lockdown, dovuta alla massiva e contemporanea domanda di beni fatta da ogni parte del mondo, insieme ad altre piccole cause (come la nave incagliata nel Canale di Suez), a far sì che l’inflazione tornasse in maniera preponderante.

Ma cosa è l’inflazione? Cosa comporta e come difendersi?

Cosa è l’inflazione?

Con il termine inflazione in linea generale si intende l’aumento progressivo del livello dei prezzi e di conseguenza anche la diminuzione del potere d’acquisto della moneta. In realtà non è solo questo, ma è molto di più.

Essa rappresenta lo stato di salute dell’economia e si può distinguere in 2 tipi:

  • L’inflazione se controllata si può definire “buona”, quando realizza un innalzamento degli stipendi e della capacità di spesa dei cittadini andando a vantaggio dell’economia;
  • E’ “cattiva” quando genera una erosione del valore della moneta e della capacità di acquisto; questa spesso è derivante da improvvisi rialzi dei prezzi delle materie prime come ad esempio petrolio, rame, grano, caffè e via di seguito.

Per fare un raffronto, semplificando al massimo l’argomento, la si può paragonare alla temperatura corporea che, surriscaldandosi, genera uno stato di malessere crescente al suo aumentare; mentre a livelli normali ci permette una vita ottimale. Così come la temperatura corporea, anche per l’inflazione, è meglio tenerla entro determinati parametri.

Continuando con il paragone, i medici sarebbero le Banche Centrali che cercano di stimolarla o contenerla modificando i tassi di interesse, quelli presi anche a riferimento sia per i mutui che per il risparmio.

Per contenere l’inflazione si aumentano i tassi di interesse mentre, per stimolarne la crescita della stessa, si diminuiscono i tassi di interesse.

Cosa comporta l’inflazione?

Con l’aumento dell’inflazione dovrebbero aumentare i tassi di interesse.

Ciò comporterebbe, per chi avesse la necessità di indebitarsi prendendo denaro a prestito, che l’indebitamento avrà un costo più elevato rispetto a prima;
 l’aumento dei tassi avrà effetti anche su chi avesse già contratto in precedenza un debito a tasso variabile poiché questi aumenterà di conseguenza.

Per il risparmiatore che vuole far fruttare il proprio denaro, un aumento dei tassi comporterebbe un aumento dei rendimenti sui nuovi investimenti in titoli di Stato o obbligazioni. Ciò avrebbe effetti anche su coloro che avessero già investito in precedenza sui titoli con un rendimento fisso poiché si ritroverebbe ad avere un tasso inferiore al valore del mercato attuale rendendo il suo investimento meno appetibile.

L’inflazione ha un risvolto su tutta la nostra vita non solo quando andiamo a fare la spesa, in quanto paghiamo di più, ma sulla gestione del denaro più in generale.

Inflazione e Tassi di interesse Post Pandemia

La pandemia ha cambiato tutte le carte in tavola. Gli Stati dovendo fare fronte alla necessità aiutare l’economia e le famiglie hanno dovuto stampare maggiore moneta. Per farlo si sono indebitati maggiormente emettendo un maggior numero di titoli di Stato.

Ciò ha fatto sì che le Banche Centrali mettessero da parte il loro ruolo di “medici” per gestire l’inflazione. In che senso? Nel senso che all’aumentare dell’inflazione, in questo periodo storico, non vi è  nessuna corrispondenza con l’aumento dei tassi di interesse. E ciò avviene per due motivi:

Il primo, poiché la maggior parte delle banche centrali e degli Stati ritengono che l’inflazione sia passeggera e quindi durerà per poco tempo;

il secondo poiché se le banche centrali aumentassero i tassi di interesse, gli Stati dovrebbero corrispondere rendimenti maggiori a chi ha acquistato i loro titoli; ciò avverrebbe su una quantità di debito maggiore e comporterebbe maggiori tasse ed imposte ai cittadini per poter rimborsare l’aumento degli interessi: cosa che in questo momento si vorrebbe evitare per tutelare la crescita mondiale.

Ma fino a quando durerà questo immobilismo da parte delle banche centrali? Difficile da sapere, di certo dipenderà dalla durata e dall’importanza che l’inflazione avrà.

Come difendersi dall’inflazione?

Parlando di inflazione bisogna presentare anche di tassi d’interesse reali (non quelli destinati ai nobili!) ovvero il tasso di interesse riconosciuto per un investimento scorporato dal tasso di inflazione vigente in una data economia.

Bisogna sicuramente verificare che il rendimento reale dei propri risparmi sia a saldo positivo e che l’impatto di un eventuale aumento dei tassi di interesse non possa arrecare danni ulteriori al proprio patrimonio.

Per chi avesse investo denaro a tasso fisso, o acceso mutui a tasso variabile, diventa indispensabile tentare di proteggersi da possibili rialzi di essi.

Per chi avesse liquidità in eccesso nel proprio conto corrente, rispetto al proprio fabbisogno, sarebbe opportuno cercare di razionalizzare le proprie esigenze per capire come e dove indirizzare il proprio risparmio al fine di non svilire quanto creato fino adesso.

Portando un esempio, su 10.000 euro che si hanno sul contro corrente, se l’inflazione di periodo fosse del 4%, l’anno successivo il potere di acquisto degli stessi risulterebbe inferiore di 400 euro!
E’ vero che avrò sempre 10.000 euro sul conto, ma potrò fare acquisti per 9.600 euro!

Vari gli strumenti a disposizione per la tutela dall’inflazione, basti pensare ai titoli di Stato legati all’inflazione come i BTP Italia ed i BTP€i ma come sempre la soluzione valida per tutte le necessità non esiste poiché le esigenze e le esperienze in materia di investimenti sono differenti da persona a persona.

Anche per il mutuo a tasso variabile vi sono peculiarità che cambiano da individuo  ad individuo dovute  alla durata residua o magari all’obbiettivo con il quale è stato creato il mutuo (magari è prevista una estinzione anticipata) o anche per la tipologia del mutuo variabile adottato (vedi mutuo con rata costante).

Io sono a tua disposizione per tutelare al meglio il tuo patrimonio, ti aspetto.

Frasi celebri

“L’inflazione è una forma di tassazione che può venire imposta senza legislazione.”

MILTON FRIEDMAN

Ridiamoci su

“Inflazione significa essere povero con tanti soldi in tasca.”

UGO TOGNAZZI
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Marco Buscemi

Sono un consulente finanziario con esperienza ventennale, certificato EFPA EFA, ed inoltre svolgo la figura di formatore presso la Mediolanum Corporate University. Con l’azienda per cui lavoro coindivido gli stessi valori. Sono convinto che il ruolo del consulente finanziario abbia una valenza sociale ovvero il mantenimento del benessere.

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