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Eurostat: Struttura della popolazione e invecchiamento

5 Apr 2023 - Argomenti di rilevanza

Che l’Italia non sia un paese per giovani ce lo siamo sempre detto, ma adesso ce lo dicono chiaramente anche le stime dell’indagine Eurostat (ufficio statistico dell’Unione Europea) su “Struttura della popolazione e invecchiamento”.

Se è vero che tutta l’Europa sta inesorabilmente invecchiando, il nostro Paese detiene il primato della popolazione più longeva.

L’Italia è infatti il Paese d’Europa con l’età dei suoi cittadini più alta, con una media di 48 anni.

Il confronto con gli altri paesi e con gli anni appena trascorsi lascia sbalorditi: l’età media della popolazione europea a inizio 2019 si attestava a 43,7 anni, con un’età che andava dai 37,7 anni degli irlandesi e dei ciprioti, ai 46,7 anni degli italiani. Come detto, in poco tempo l’età media in Italia ha raggiunto il picco dei 48.

L’Eurostat ci dice che questi dati saranno “di cruciale importanza per i decenni a venire”.

Popolazione anziana

Parlando di popolazione diversamente giovane, se nel 2019 il 19% della popolazione europea aveva raggiunto o superato i 65 anni, la previsione è che entro il 2070 la percentuale possa raggiungere il 30%.

Nell’analizzare il fenomeno, Eurostat, ha reso noti una serie di dati e report.

Un dato, se non il dato, che determina ciò è che nascono pochi bambini rispetto al passato, inevitabile conseguenza dei tempi che cambiano. Dai 2,5 bambini per ogni donna europea del 1960, si è scesi agli 1,5 odierni.  

Questo si traduce in meno giovani e più anziani.

Purtroppo non sono solo statistiche, la preoccupazione è che questa situazione incida sulla forza lavoro: meno persone lavorano, meno persone riescono a sostenere il sistema pensionistico e il sistema sanitario.

Di contro la sanità si troverà a dover assistere un numero di anziani sempre maggiore, con aumento di richiesta di cure mediche e assistenza a lungo termine, e con un aumento dei costi che il sistema sanitario dovrà sostenere.

Se questo è un segnale non possiamo che coglierlo e affrontarlo prima che si traduca in un problema economico-sociale che riguarderà il futuro prossimo.

La soluzione sui numeri è difficile e lunga: contrastare il naturale calo delle nascite è arduo, incentivi alla popolazione per fare più figli vanno trovati; e di conseguenza si dovrebbero varare revisioni dei sistemi pensionistici per adeguarsi alla diminuzione del numero di contribuenti ed al conseguente aumento delle uscite destinate alle pensioni: vedi disordini attuali in Francia per la riforma pensionistica.

Un aspetto positivo potrebbe essere quello di avere una popolazione più esperta, potendo fare affidamento sull’esperienza e sul know-how degli anziani, il cui apporto risulta sempre importante in diverse aree della società. L’allungamento dell’età media porterà senza dubbio a un incremento in nuovi settori di lavoro come, ad esempio, quelli legati alla cura ed al benessere degli anziani.

Per non arrivare impreparati ad un mondo diverso è importante investire adesso su noi stessi, sulla nostra salute e sulla nostra vecchiaia!

Possiamo già ora migliorare il nostro futuro, esistono strumenti idonei che aiuteranno a mitigare i problemi del welfare.

Ognuno di noi ha già dei punti di forza da cui partire per crearsi un futuro idoneo alle proprie aspettative ma anche delle debolezze da colmare: un buon consulente può verificare come migliorare la tua situazione fin da subito.

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Marco Buscemi

Sono un consulente finanziario con esperienza ventennale, certificato EFPA EFA, ed inoltre svolgo la figura di formatore presso la Mediolanum Corporate University. Con l’azienda per cui lavoro coindivido gli stessi valori. Sono convinto che il ruolo del consulente finanziario abbia una valenza sociale ovvero il mantenimento del benessere.

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