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Tasse e Risparmi: come alleggerire la pressione fiscale

19 Ott 2021 - Risparmio

È risaputo che viviamo in uno dei paesi con la pressione fiscale fra le più elevate al mondo, ma non tutti i risparmiatori sanno con che i loro comportamenti le possono aumentare o diminuire.

In molti non conoscono i vantaggi fiscali che lo stesso Stato ci dà per alleggerire tale pressione e a volte si adottano comportamenti non corretti che producono effetti non graditi.

Le mani del Fisco sui risparmi parte 1

Ma quali sono le tasse che un risparmiatore si trova a dover affrontare?
Proviamo a fare un breve riassunto dei più evidenti:

  • Imposta di bollo sul conto corrente;
  • Imposta di bollo sui risparmi;
  • Compensazione fra perdite (minusvalenze) e guadagni (plusvalenze) degli investimenti.

Imposta di bollo sul conto corrente

Le imposte di bollo sono le più evidenti e di conseguenza fra le più fastidiose.

L’imposta sul conto corrente ha un costo di 34,20 euro annuo per i risparmiatori che hanno una giacenza media di 5.000 euro sul conto.

Imposta di bollo sugli investimenti

l’imposta di bollo sugli investimenti  è lo 0,20% annuo sul risparmio investito e spesso viene prelevato dal conto a fine anno, mentre a volte,  come nel caso delle polizze,  viene conteggiato all’interno dello stesso e versato al momento del rimborso.

La possibilità di poter diminuire qui il carico fiscale è minima: poche sono le possibilità di manovra, ma conoscendo come essa viene calcolata e sapendo che in alcuni prodotti (pochissimi) l’imposta di bollo dello 0,20%  è esente, si può diminuire il carico di essa.

Compensazione fra perdite (minusvalenze) ed i guadagni (plusvalenze)

Come e dove aiutiamo il fisco a prelevare più tasse dai nostri risparmi?

Fra i prelievi più evidenti vi è la tassazione sul guadagno chiamata plusvalenza, che può variare dal 12,5% al 26% a seconda dei prodotti finanziari; essa viene reclamata dallo Stato quando si ha un guadagno sul proprio capitale.

A volte questa imposta può essere compensata da perdite su investimenti (minusvalenze) precedentemente generate.

Purtroppo in questo caso possono avvenire due generi di intoppi:

  • lo Stato, in alcuni prodotti finanziari, non facilita le compensazioni fra perdite e guadagni: la minusvalenza e la plusvalenza dello stesso investimento vengono trattati come la risultanza di due investimenti differenti non compensabili fra loro.
  • Spesso invece è proprio il risparmiatore che inconsapevolmente decide di pagare di più!
    Succede che molti risparmiatori, avendo più istituti di credito magari hanno perdite in una banca e guadagni in un’altra e facendo ciò non compensano e pagano più tasse: un po’ come avere due commercialisti, dando ad uno solo i ricavi ed all’ altro solo i costi.

In quest’ultimo caso avere un unico istituto bancario che mi aggiorna sul mio borsellino fiscale (lì dove vengono conservate le minusvalenze per 4 anni) è preferibile.

Le mani del Fisco sui risparmi, parte 2

Proviamo a fare un breve riassunto delle imposizioni meno evidenti:

  • Passaggio di denaro fra persone viventi (donazione) o post morte (successione);
  • Tassazione agevolata del T.F.R;
  • Vantaggi fiscali (fra oneri deducibili ed oneri detraibili) non sfruttati;
  • Tutele aziendali.

In questi ambiti, per capire l’impatto del prelievo fiscale, bisogna avere una conoscenza maggiore rispetto alle imposte precedentemente elencate.

Passaggio di denaro fra persone viventi (donazione) o post morte (successione)

Per il passaggio generazionale le franchigie e le percentuali variano a seconda dei vari gradi di parentela;

Tassazione agevolata del T.F.R

Il T.F.R. ha modalità di tassazione differenti a seconda che la destinazione sia dal datore di lavoro o in un fondo pensione;

Vantaggi fiscali (fra oneri deducibili ed oneri detraibili) non sfruttati

Gli oneri deducibili sono degli importi che permettono di abbattere il reddito imponibile su cui si calcolano le tasse (deducibilità); gli oneri detraibili sono degli importi che diminuiscono l’ammontare delle tasse stesse (detraibilità).
Alcuni servizi finanziari e assicurativi hanno questi vantaggi fiscali.

Tutele aziendali

Il mondo aziendale gode di benefici fiscali derivanti da servizi finanziari/assicurativi.

Tali argomenti sembrano ostici e di conseguenza tanti risparmiatori/imprenditori non conosco e non sfruttano i vantaggi che lo Stato offre e quindi la pressione fiscale aumenta.

Quali soluzioni per alleggerire la pressione fiscale?

Nel mondo delle tasse ci vengono offerte dallo Stato tante agevolazioni per abbattere la pressione fiscale.
Ciò viene fatto poiché Lo Stato cerca di indirizzare il risparmio lì dove ritiene che ce ne sia maggiore necessità per il bene collettivo.

In alcuni casi non vi è bisogno di esborsi o investimenti per un vantaggio fiscale come nel caso del T.F.R. che, se usato per fini previdenziali (destinati a fondi pensione), viene alleggerito dalla pressione fiscale.

In altri casi l’esborso viene richiesto e premiato.
Lo Stato offre un vantaggio fiscale maggiore lì dove l’esigenza della collettività risulta essere più urgente. Ecco alcuni casi:

  • Il problema delle future pensioni è sicuramente quello che offre maggiori vantaggi fiscali: versare in un fondo pensione (max 5.164 euro) permette di avere una  deduzione fiscale ovvero di non pagare l’ultima aliquota l’Irpef sull’importo versato;
  • Per i danni provocati da alluvioni, inondazioni, allagamenti, bombe d’acqua e terremoti, ovvero qualsiasi evento naturale violento, lo Stato permette di portare in detrazione il 19% del premio assicurativo versato per la polizza casa per gli eventi calamitosi;
  • La popolazione italiana tende a diventare sempre più anziana e lo Stato offre la detrazione del 19% su un importo massimo di 1291,14 euro per una polizza per non autosufficienza;
  • Per tutelare una famiglia da una mancanza di reddito dovuto dalle invalidità o da una morte improvvisa, lo Stato permette una detrazione del 19% su un massimo di 530 euro.
  • Per rilanciare l’economia, al fine di indirizzare i risparmi nelle imprese medio piccole italiane, lo Stato ha pensato ai Piani Individuali di Risparmio (P.I.R.) che, fra gli altri vantaggi, prevede, dopo 5 anni di detenzione per ogni versamento effettuato (max 30.000 euro annui – in totale 150.000 euro), l’azzeramento del 26% sulle plusvalenze; per i P.I.R. Alternativi è previsto (max 300.000 euro annuo – in totale 1.500.000 euro), in aggiunta ai precedenti vantaggi, la possibilità di poter portare un eventuale perdita del 20% del capitale in detrazione dalle tasse.
    Entrambe hanno anche l’esenzione dalle tasse di successione.
  • Per sostenere il debito pubblico, i Titoli di Stato (oggi con rendimenti vicini allo 0, se non negativi) hanno una tassazione agevolata del 12,50% e rendono esente il capitale investito dalle tasse di successione;

Oltre a questi aspetti fortemente attenzionati dallo Stato, un risparmiatore dovrebbe sfruttare i vantaggi sia in ambito di passaggio generazione si nella gestione della propria azienda.

Qui un paio di esempi:

Come già menzionato, le tasse di successione hanno percentuali differenti per grado di parentela e differenti franchigie (importi fissi e predeterminati) che sono esenti dall’imposta: minore è la parentela, maggiore sarà la tassa e minore la franchigia esente da tassazione.

Il testamento permette di potere gestire e in alcuni casi azzerare le imposte. Inoltre possono essere utili a pagare minore tassazione di successione: il P.I.R., le polizze assicurative a uso investimento, i Titoli di Stato ed anche le polizze assicurative per il caso morte.

Anche le aziende possono godere di vantaggi fiscali, ecco alcuni casi: il trattamento di Fine Mandato dell’amministratore, la tutela delle persone chiave, le agevolazioni per il T.F.R. destinato ai fondi pensione dal personale dell’azienda.

Bussola per un risparmio con prelievo fiscale sostenibile

Come ben comprensibile, parlando di tasse ed imposte, questo è un mare sempre in tempesta.

Per cercare un attracco sicuro bisogna trovare un navigatore che conosca il campo di navigazione (Imposte e tasse) e conosca anche la barca (risparmiatore) in quanto conoscendo entrambi queste due componenti si può impostare la rotta per attraccare nel porto che meglio si addica alla barca.

Non è un mare facilmente percorribile da soli, oltre ad avere un buon professionista che si occupi di tasse (Irpef, irap, Imu, Iva, etc.), il risparmiatore necessita accanto un professionista che si occupi di risparmio e dei servizi che abbassino il peso fiscale a seconda delle proprie esigenze.

Ho già acceso i motori: ti aspetto!

Frasi Celebri

“In questo mondo non vi è nulla di sicuro tranne la morte e le tasse.”

BENJAMIN FRANKLIN

Ridiamoci su

“Credo che dovremmo tutti pagare le nostre tasse con un sorriso. Io ci ho provato, ma hanno voluto dei contanti.”

ANONIMO
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Una risposta

  1. Antonio Frequenza ha detto:

    Complimenti per l’iniziativa, personalmente ero a conoscenza di quanto presente in questo articolo, ma Marco va lodato per la cura e l’attenzione che mette a servizio dei clienti.

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Marco Buscemi

Sono un consulente finanziario con esperienza ventennale, certificato EFPA EFA, ed inoltre svolgo la figura di formatore presso la Mediolanum Corporate University. Con l’azienda per cui lavoro coindivido gli stessi valori. Sono convinto che il ruolo del consulente finanziario abbia una valenza sociale ovvero il mantenimento del benessere.

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